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    Chiesa di San Giovanni a Carbonara

    un'apparato architettonico e scultoreo di incredibile bellezza
    an architectural and sculptural apparatus of incredible beauty

     

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    Cappella Caracciolo del Sole

     

     

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    Monumento funebre a Ladislao di Durazzo

     

     

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    Altare Miroballo

     

     

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Info dal web/info from the web:

     bus e metro Napoli      Percorso: Circumvesuviana Sorrento - Napoli (staz. Garibaldi) - bus/metro (clicca qui per)     

indirizzo/andress: Via Carbonara, 5
orari/timetables: - lunedi dalle 9.00 alle 13.00  - da martedì a sabato dalle 9.00 alle 18.00 - domenica chiusa
ingresso gratuito/free entry

come arrivare/how to get

a piedi/on foot: attraversando piazza Garibaldi, imboccando via A. Poerio, camminando poi attraverso piazza Enrico de Nicola e procedendo, infine, su Via Carbonara (troverete la chiesa sulla destra)/crossing Piazza Garibaldi, taking Via A. Poerio, then walking through Piazza Enrico de Nicola and proceeding, finally, onto Via Carbonara (you will find the church on the right)
in metro/by metro: linea L2 stazione Cavour/line 2 Cavour station

Napoli - Chiesa di San Giovanni a Carbonara

La costruzione della chiesa con l'adiacente convento agostiniano ebbe inizio nel 1339 (completato poi nel 1343) grazie alle donazioni del patrizio napoletano Gualtiero Galeota che donò all'ordine religioso alcuni suoi lotti di terra. 

La chiesa è frutto di una sovrapposizione di più strutture; all'originaria chiesa di San Giovanni a Carbonara, c'è la coeva cappella di Santa Monica, entrambe del '300, poi nel '500 si realizza la cappella Seripando, infine intorno al settecento la chiesa della Consolazione a Carbonara.

L'ingresso è caratterizzato da una scenografica scala in piperno a doppia rampa realizzata da Ferdinando Sanfelice nel 1707 circa. Superato lo scalone sanfeliciano, a destra è la cappella di Santa Monica che di fatto funge da facciata esterna principale al complesso di San Giovanni. A sinistra dello scalone invece, alcuni gradini portano ad un cortile esterno su cui si accede alla chiesa, passando al di sotto di un bel portale gotico quattrocentesco, con due pilastri in marmo, con i simboli dei d'Angiò-Durazzo e Caracciolo del Sole, e con una lunetta affrescata dal pittore lombardo Leonardo da Besozzo.
A sinistra dello stesso cortile, staccata dal corpo della chiesa troviamo la cappella Seripando, già del Crocifisso. Fondata dal cardinale Girolamo Seripando e arcivescovo di Salerno nel XVI secolo. 

La chiesa è a croce latina con un'unica navata rettangolare con sette cappelle laterali, tutte aggiunte in tempi posteriori.

L'abside è invece dominata nella parete frontale dal grande monumento funebre a re Ladislao di Andrea da Firenze;  con innanzi l'altare maggiore con balaustra del 1746 mentre sulla parete a destra è collocata una tavola della Crocefissione eseguita nel 1545 dal Vasari per la cappella Seripando.

Nella zona absidale si aprono due grandi cappelle rinascimentali dei Caracciolo: a sinistra dell'altare è la cappella Caracciolo di Vico, mentre alle spalle, accessibile passando sotto il monumento a re Ladislao, è la cappella Caracciolo del Sole.

La prima ospita i sepolcri della famiglia Caracciolo di Vico e fu eseguita agli inizi del Cinquecento e conserva opere di diverse mani del rinascimento napoletano e spagnolo: Giovanni da Nola, Girolamo Santacroce, Giovanni Domenico D'Auria, Annibale Caccavello, Girolamo D'Auria, Diego De Siloé e Bartolomé Ordoñez. La seconda invece, di gusto più toscano risalente alla prima metà del Quattrocento, fu voluta da Sergianni Caracciolo del Sole e possiede importanti affreschi del Perinetto, Antonio da Fabriano e Leonardo da Besozzo alle pareti e custodisce di fronte all'ingresso il monumentale sepolcro di Sergianni Caracciolo, opera di Andrea Guardi da Firenze.

Di fronte all'absde al centro di i due altari marmorei è il portale monumentale che dà accesso alla cappella Somma. Questo ambiente fu eretto tra il 1557 ed il 1566 su disegno di Giovanni Domenico D'Auria e del Caccavello e che per il quale eseguirono, rispettivamente, l'altare e la parte inferiore del rilievo dell'Assunta il D'Auria, e la parte superiore dello stesso rilievo e il sepolcro di Scipione Somma di fronte all'ingresso il Caccavello. La cappella, tra le meglio conservate nella chiesa, ospita inoltre sulla volta e sulle pareti un ciclo di affreschi della seconda metà del Cinquecento di ignoto autore napoletano riprendente le Storie della Passione di Cristo e Profeti.

 

The construction of the church with the adjacent Augustinian convent began in 1339 (completed then in 1343) thanks to the donations of the Neapolitan patrician Gualtiero Galeota who donated some of his land lots to the religious order.

The church is the result of a superposition of several structures; to the original church of San Giovanni a Carbonara, there is the coeval chapel of Santa Monica, both dating back to the fourteenth century, then in the sixteenth century the Seripando chapel was built, and finally around the eighteenth century the church of Consolation in Carbonara. The entrance is characterized by a spectacular double ramp piperno staircase built by Ferdinando Sanfelice in about 1707. Past the Sanfeliciano staircase, on the right is the Santa Monica chapel which actually acts as the main external façade of the San Giovanni complex. To the left of the staircase instead, some steps lead to an external courtyard which leads to the church, passing under a beautiful fifteenth-century Gothic portal, with two marble pillars, with the symbols of the d'Angiò-Durazzo and Caracciolo del Sole , and with a lunette frescoed by the Lombard painter Leonardo da Besozzo.

To the left of the same courtyard, detached from the body of the church, we find the Seripando chapel, formerly of the Crucifix. Founded by Cardinal Girolamo Seripando and Archbishop of Salerno in the 16th century.

The church has a Latin cross with a single rectangular nave with seven side chapels, all added later.

The apse is dominated on the front wall by the large funerary monument to King Ladislaus by Andrea da Firenze; with the main altar with a balustrade dating back to 1746, while on the wall to the right there is a table of the Crucifixion executed in 1545 by Vasari for the Seripando chapel.

In the apse area there are two large Renaissance chapels of the Caracciolos: to the left of the altar is the Caracciolo di Vico chapel, while behind, accessible passing under the monument to King Ladislaus, is the Caracciolo del Sole chapel.

The first houses the sepulchers of the Caracciolo di Vico family and was made at the beginning of the sixteenth century and preserves works of different hands from the Neapolitan and Spanish Renaissance: Giovanni da Nola, Girolamo Santacroce, Giovanni Domenico D'Auria, Annibale Caccavello, Girolamo D'Auria, Diego De Siloé and Bartolomé Ordoñez. The second one, more Tuscan in taste dating back to the first half of the fifteenth century, was commissioned by Sergianni Caracciolo del Sole and has important frescoes by Perinetto, Antonio da Fabriano and Leonardo da Besozzo on the walls and holds the monumental sepulcher of Sergianni in front of the entrance Caracciolo, by Andrea Guardi from Florence.

In front of the absde at the center of the two marble altars is the monumental portal that gives access to the Somma chapel. This environment was erected between 1557 and 1566 on a design by Giovanni Domenico D'Auria and Caccavello and for which they executed, respectively, the altar and the lower part of the Assunta relief, D'Auria, and the part upper of the same relief and the tomb of Scipione Somma opposite the entrance to the Caccavello. The chapel, one of the best preserved in the church, also houses a cycle of frescoes from the second half of the sixteenth century by an unknown Neapolitan author, depicting the Stories of the Passion of Christ and the Prophets.



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